Psoriasi
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, cronica e recidivante. Non è infettiva, né contagiosa, colpisce più di 100 milioni di persone al mondo, in Italia ne sono colpite circa 2 milioni e mezzo.
Generalmente è caratterizzata da chiazze arrossate, ricoperte da squame biancastre, che si localizzano in alcune sedi tipiche come gomiti, ginocchia, cuoio capelluto. Le lesioni sono stabili e persistono a lungo.
Si sviluppa quando il sistema immunitario dell’organismo procura una crescita rapida dell’epidermide con conseguente desquamazione. Alla base della malattia vi è un’alterazione genetica, che si trasmette per via ereditaria, con l’intervento di fattori ambientali e psico-emotivi scatenanti.
Si presenta in varie forme e non esiste a oggi una cura risolutiva, ma si può tenere sotto controllo con opportune strategie di cura. Non esiste una cura migliore di un’altra, perché ogni paziente risponde in modo diverso alla terapia scelta dal medico specialista.
E’ sicuramente una patologia con un forte impatto negativo sulla qualità della vita per il paziente.
Causa e Fattori Scatenanti della Psoriasi
La psoriasi è una malattia auto-immune su base genetica, causata da un’alterata attività dei linfociti T, preposti alla difesa dell’organismo, provocando un grave errore sul sistema immunitario. In questo caso la reazione difensiva dei linfociti si scatena contro le cellule della pelle causando l’infiammazione e la riproduzione accelerata delle cellule dell’epidermide.
L’ipotesi della causa genetica è supportata dal fatto che circa la metà delle persone colpite proviene da famiglia in cui vi sono altri casi di psoriasi; soprattutto nei gemelli monozigoti (con identico patrimonio genetico e con caratteristiche fisiche uguali) la psoriasi colpisce entrambi i fratelli nel 65-70% dei casi presi in esame.
Di recente un gruppo di ricercatori dell’Università TorVergata di Roma, diretto dal prof.Novelli, è riuscito a dimostrare l’origine poligenica della malattia, dovuta al coinvolgimento di più geni.

La predisposizione genetica non basta a spiegare l’insorgenza della malattia, spesso la psoriasi ha bisogno di alcuni fattori ambientali per scatenarla quali:
Lo stress
Un insieme di reazioni che il cervello innesca nell'organismo a fronte di un evento drammatico o che valuta pericoloso per l'incolumità psico-fisica dell'individuo.
I traumi
Qualsiasi trauma di tipo fisico, come il grattamento, le ustioni, le cicatrici chirurgiche o i colpi accidentali, possono provocare, in persone predisposte, anche a distanza di una o due settimane, la comparsa di chiazze psoriasiche, esattamente nelle sedi interessate dall'evento. Questo fenomeno è noto col nome di Koebner.
Sembra che non solo l'intensità di un colpo accidentale, ma anche la frequenza con cui vi si rimane vittime, sia determinante per lo sviluppo della psoriasi.
Farmaci
Ci sono alcuni medicine che possono agire da fattori scatenanti, come quelle a base di Litio, di beta- bloccanti, antimalarici.
L'infezione della gola, causata dallo streptococco beta-emolitico, è spesso collegata alla comparsa di eruzioni psoriasiche nei bambini. Per gli adulti, in occasione di questo tipo di infezione, si verifica una generale acutizzazione della patologia, accompagnata da una maggiore resistenza ai farmaci.
Etilismo e fumo
Le forme gravi di psoriasi sono spesso accompagnate dall'abuso di alcool e nicotina.
Alterazione del metabolismo
L'alterazione di alcuni processi metabolici e un'alimentazione povera di calcio sono in alcuni casi responsabili della comparsa della psoriasi.
Aspetti Clinici
Psoriasi a placche o volgare
E' la forma più comune, insorge generalmente nella seconda o terza decade di vita con piccole lesioni isolate, che, ingrandendosi, confluiscono tra loro, fino a formare le classiche chiazze localizzate prevalentemente sui gomiti e sulle ginocchia, sulla regione sacrale e sulla piega interglutea.
Psoriasi guttata
Si può presentare con la comparsa eruttiva di chiazze rossastre, che vanno incontro a desquamazione. Questa forma colpisce soprattutto il tronco e raramente il volto e il capillizio; provoca un malessere generale, dolore alle piccole articolazioni.
Psoriasi pustolosa
Può essere localizzata o diffusa, con diversi gradi di severità; è caratterizzata da vaste chiazze eritematose-desquamative, prevalentemente al tronco, circondate da pustole piene di pus.
Psoriasi eritrodermica
E' la forma più grave, ma fortunatamente è rara. Di solito è una generalizzazione di una psoriasi preesistente e scatenata da diversi fattori, quali una dermatite atopica associata o a terapie mal condotte o ancora reazioni tossi-allergiche e traumi psichici rilevanti.
Psoriasi invertita
Si tratta di una forma che ha una localizzazione speculare rispetto alla classica: predilige le pieghe dell'inguine e delle ascelle, la zona dell'ombelico e della zona sotto-mammaria. Le chiazze sono molto arrossate e la pelle è liscia; la desquamazione è molto ridotta, se non completamente assente.
Varianti alle forme principali
Psoriasi del cuoio capelluto
Il cuoio capelluto è frequentemente coinvolto nelle persone colpite da psoriasi volgare; raramente può rappresentare l'unica sede. Si presenta come una corona eritematosa a margini netti, coperta da squame bianco-argentee secche, localizzata all'attaccatura dei capelli, che interessa anche la cute della fronte e della zona auricolare.
Psoriasi ungueale
E' una forma abbastanza rara, che coinvolge soprattutto le unghie. Nelle persone colpite da artropatia psoriasica, rappresenta spesso l'unica manifestazione cutanea. Nella lamina dell'unghia si possono originare strie trasversali o longitudinale.
Psoriasi palmo-plantare
Le chiazze insorgono in corrispondenza delle mani e dei piedi e non sono necessariamente simmetriche. La pelle si presenta in forma disidratata con squame biancastre di aspetto lamellare, che tendono a sollevarsi, lasciando scoperte diverse zone della pelle. In alcuni casi può degradare associandosi a forme gravi di artrite, generando l'"artrite psoriasica".
Vivere con la Psoriasi
Gravidanza | Bambini e Giovani | Alimentazione | Interazione col Dermatologo | Regole di Base
Uno degli aspetti sociali più negativi che la psoriasi può provocare in un malato è il fenomeno della stigmatizzazione.

Lo stigma è un marchio che porta inevitabilmente alla discriminazione sociale.
Sguardi fissi, esitazioni, atteggiamenti e comportamenti anomali degli altri condizionano negativamente la vita di relazione e quindi influiscono sull’identità sociale. Lo stigma porta come conseguenza la diminuzione dell’autostima e di conseguenza la persona con psoriasi diventa più vulnerabile emotivamente e più soggetta ad ansia, depressione e stress, che, come è noto, sono legate all’aggravamento della patologia. Inoltre lo stato di ansia o depressione può portare a un aumento dell’uso di alcool, con tutte le note gravi conseguenze per la salute e la vita personale e lavorativa della persona.
La discriminazione sociale, conseguente allo stigma, condiziona la vita quotidiana della persone: negli ambienti di lavoro, a scuola, in palestra, in piscina, al mare, dal parrucchiere, chi è affetto da psoriasi spesso viene isolato o guardato con diffidenza.
Lo stigma, di conseguenza, obbliga molte persone a nascondere la loro psoriasi, influenzando la scelta dell’abbigliamento (maniche lunghe e pantaloni anche in estate) e persino le loro scelte sociali, portandole a evitare incontri o di frequentare luoghi pubblici.
E’ importante, perciò, offrire al malato delle strategie idonee che portino a rafforzare la sua autostima, per affrontare con forza lo stigma percepito e la conseguente discriminazione sociale.
Gravidanza e Psoriasi
La psoriasi non incide sulla possibilità di avere un figlio e di portare a termine senza problemi la gravidanza.
Non si può definire, ovviamente, cosa avviene in ogni singolo caso, ma le statistiche dicono che la psoriasi regredisce durante la gestazione per poi ripresentarsi in genere nei mesi successivi al parto.
Prima di assumere un farmaco, consultare sempre il ginecologo e il dermatologo poiché possono creare durante la gravidanza problemi all’embrione e allo sviluppo fetale.
Bambini e Giovani affetti da Psoriasi

I giovani e i bambini sono una categoria di persone che sentono maggiormente il problema, perchè vengono sottoposti quotidianamente a continui confronti a scuola, al mare, in piscina, nelle palestre con i loro coetanei e possono avere la sensazione che ci sia in loro qual cosa che non va e per questo motivo esigono maggiore rassicurazione rispetto ad altri. Comunque facciamo attenzione a non essere troppo premurosi con loro e non facciamoli sentire diversi dai loro amici o da eventuali fratelli e sorelle.
Se pensiamo che un giovane possa essere preoccupato o infelice incoraggiamolo a parlare magari con un amico. Alcuni bambini possono trovare più facile parlare con amici o consulenti; in ultima analisi consigliamo loro a rivolgersi all' Associazione dei malati dove troverà sicuramente consigli utili su come aprirsi e il supporto idoneo per alleviare il loro disagio.
I più piccoli riescono ad esternare meglio le proprie sensazioni, disegnando per esempio o perché no parlando a un animale domestico o a un amico invisibile; stimoliamoli in questo senso e rassicuriamoli che ci sarà sempre qualcuno pronto ad ascoltarli e ad aiutarli nel momento del bisogno.
I giovani hanno bisogno continuamente di essere rincuorati e sostenuti con la piena collaborazione del dermatologo e dei genitori per trovare insieme il trattamento che possa meglio giovare loro e che sia più adatto allo stile di vita che conducono. I giovani devono essere spronati a raccontare cosa provano, cosa preferiscono e che cosa non piace loro delle terapie, insegnamo loro a non smettere mai di sperare.
Alimentazione e Psoriasi
I rapporti tra psoriasi e alimentazione sono stati oggetto negli anni di frequenti controversie, alcune scuole di pensiero ritengono che non sia determinante la dieta alimentare. Altre, invece, come quella del Dott.Pagano, chiropratico statunitense, ritengono che esistono cibi che provocano una reazione tossica iper-acida nel corpo.
Recenti studi hanno messo in evidenza una relazione tra BMI (indice di massa corporea) e psoriasi e suggerito l’effetto protettivo di una dieta povera di grassi animali e ricca di frutta e verdura.
Sebbene, poi, una dieta corretta non influisca direttamente sulla comparsa o meno della patologia psoriasica, essa è importante per il mantenimento delle buone condizioni di salute e contribuisce a diminuire i momenti di riacutizzazione.
L'assunzione di alcuni alimenti può addirittura aggravare la malattia o esserne elemento scatenante, come, al contrario, una dieta vegetariana con pochi grassi e poche proteine può determinare dei miglioramenti.
Tenuto conto che ogni malato di psoriasi reagisce in modo diverso e può sviluppare un'ipersensibilità verso un alimento piuttosto che un altro, chi è affetto da questa patologia dovrebbe comunque eliminare o ridurre drasticamente gli alimenti iper-calorici, quali carni rosse, insaccati, fritti, formaggi stagionati, uova, burro, sale, pepe, latte e derivati, zucchero, l'alcool e i superalcolici. Al contrario dovrebbe privilegiare pane integrale, pasta, riso, legumi, verdura, frutta e pesce, ricco di acidi grassi insaturi omega-3.
Esistono comunque norme comportamentali di base alle quali il malato di psoriasi dovrebbe attenersi come quella di non assumere bevande alcoliche in genere, tutti i superalcolici e quella di non fumare, poiché abusi di alcool e fumo sono fra i fattori scatenanti il riacutizzarsi della malattia.
Interazione col Dermatologo
Le difficoltà delle persone affette da psoriasi e artrite psoriasica si ripercuotono frequentemente nel rapporto con il dermatologo impedendo l’alleanza terapeutica che contribuisce al raggiungimento dei migliori risultati.
Quindi migliorare il rapporto medico-paziente è fondamentale per avviare il processo terapeutico e per superare le fasi di gestione iniziale.
Il dermatologo deve essere un alleato del paziente, deve aprirsi all’esperienza di vita del malato e andare al di là della diagnosi.
E’ ragionevole scegliere un medico specialista che prenda in dovuta considerazione la qualità di vita del proprio paziente e i suoi reali bisogni.
Psoriasi: Regole di Base
- - Indossare indumenti leggeri per stare freschi ed evitare la pressione della stoffa che sfrega la vostra pelle. A questo proposito esistono materiali idonei a base di teflon che garantiscono la funzionalità del tessuto.
- - Evitate gli abiti troppo stretti, con elastici e bottoni che possono creare piccoli traumi o irritazioni.
- - Massima attenzione ai traumi fisici: rasature, tatuaggi, escoriazioni, ferite da taglio etc. possono indurre o riacutizzare la psoriasi.
- - Mantenere la pelle il più possibile pulita e ben idratata con creme emollienti allo scopo di prevenire prurito e arrossamenti.
- - Non grattare le lesioni, alleviando il prurito mediante l’applicazione di creme e oli idonei.
- - Per asciugarsi tamponare con un asciugamano senza strofinare.
- - Usare detergenti adeguati, che non favoriscano l’insorgere della psoriasi.
- - Seguire un regime alimentare equilibrato e mantenere il peso-forma.
- - Diffidare delle cure “miracolose”, soprattutto quelle proposte su internet, che promettono la guarigione.
- - Non vergognarsi mai della vostra condizione e non sentirsi mai in colpa.
Condizioni Patologiche (Comorbilità) e Psoriasi
Oggi sappiamo con ragionevole certezza che la psoriasi si accompagna ad una serie di altre malattie (comorbilità) e che il paziente psoriasico corre il rischio di sviluppare altre patologie. Alcune di esse, in realtà, erano note da tempo, come l’Artrite Psoriasica, che oggi si ritiene colpisca dal 20 al 30% dei pazienti psoriasici.
Era stato osservato che pazienti con malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come il morbo di Crohn, presentavano una prevalenza della psoriasi più elevata rispetto alla popolazione generale e che in queste malattie intestinali erano frequenti altre patologie infiammatorie, sia cutanee, che dell’occhio (uveite) a suggerire l’esistenza di un’asse intestino-cute-occhio non casuale.
E’ stato osservato recentemente che alcune malattie metaboliche si associano alla Psoriasi: diabete, iperuricemia, ipercolesterolemia, aumento di peso e della massa corporea, sino ad una vera obesità.
Studi osservazionali più recenti hanno permesso di rilevare che il rischio di sviluppare una ipertensione è aumentato di circa 2 volte negli psoriasici e che questi fattori di rischio nel loro complesso, portava ad un rischio di malattie cardiovascolari più elevato, tanto più significativamente quanto più grave è la psoriasi.
Cosa sta alla base di queste comorbidità? Probabilmente un rischio genetico, certamente abitudini di vita errate, come il fumo e l’eccesso di peso-obesità, ma altrettanto certamente l’infiammazione cronica della cute che libera sostanze (che si vanno definendo) capaci di procurare il danno cardiovascolare.
Da qui la necessità di “curare” la malattia nel modo più efficace e duraturo possibile, per impedire il circolo vizioso, che rendono ragione, almeno in parte delle comorbidità.
Esenzione Ticket e Psoriasi
Le forme della psoriasi esenti dal Ticket sanitario sono tre: artropatica, pustolosa ed eritrodermia, secondo la Gazzetta Ufficiale n.226 del 25 sett.1999, ottenuta tramite domanda all’ASL di appartenenza (Cod. esenzione 045).
Si ha diritto alle seguenti prestazioni:
- - Anamnesi ed esame obiettivo
- - prelievo sangue venoso
- - emocromo
- - VES
- - Ciclo di fototerapie con UVA-UVB a banda stretta pari a 6 sedute.
La terapia corticosteroidea topica si può ottenere per alcune preparazioni, il passaggio in fascia A, indicando la Nota 88.